Vai forse in cerca di prove più autorevoli? Ecco il significato di questo anello e di questo esempio: se nessuno dovesse venire a saperlo e non dovesse neppure sospettarlo, tu, compiendo qualche azione per desiderio di ricchezza, di potenza, di dominio, di piacere, lo faresti, se ciò fosse destinato a rimanere ignoto per sempre agli dei e agli uomini? Tutti, infatti, desideriamo ciò che è utile e siamo trascinati verso di esso, senza poter fare in alcun modo diversamente. Se si deve mirare alla supremazia per la gloria, si bandisca il delitto, in cui non può esistere gloria; se si mira alla potenza in qualunque modo, non potrà giovare, se sarà unita all'infamia. A costui non può assolutamente piacere il gesto di Scevola, che ho citato poco fa; difatti egli dice che non farebbe per suo profitto soltanto quello che non è permesso. 56. Forse temiamo l'ira di Giove? In questo caso quella che sembrava utilità valse più dell'onestà, in quelli precedenti una falsa apparenza d'utilità fu superata dall'autorevolezza dell'onestà. 74. Si domanda se, nel caso che si dovesse gettare in mare (parte del carico), si debba gettare un cavallo di valore o uno schiavo di poco prezzo. Non so quale utilità possa esistere, a giudizio del volgo, maggiore del regnare; ma quando comincio ad accostare il giudizio alla luce della verità, non trovo nulla di più inutile per colui che abbia conseguito il regno ingiustamente. In verità spesso dichiara che non c'è niente di utile che non sia pure onesto, e niente di onesto che non sia pure utile, e dice che nessun male ha colpito maggiormente la vita degli uomini che la dottrina di quanti hanno distinto questi concetti. Ecco i problemi di questo tipo: se, per esempio, un uomo onesto avesse importato da Alessandria a Rodi una grande quantità di frumento in un periodo di miseria e di carestia dei Rodiesi e di prezzi altissimi, e venisse a sapere che parecchi mercanti sono salpati da Alessandria e, lungo la rotta, avesse visto navi cariche di frumento dirigersi verso Rodi, dovrebbe dirlo ai Rodiesi o, tacendo, dovrebbe vendere al prezzo più alto il suo frumento? Forse qualcuno si rende colpevole di un delitto, se uccide un tiranno, anche se suo intimo amico? Non vi sarà alcuna lotta, ma l'uno dovrebbe cedere all'altro quasi per sorteggio o giocando alla morra. Eppure egli non ignorava, allora, di andare incontro a un nemico crudelissimo ed a supplizi raffinati, ma pensava che si dovesse mantenere il giuramento. Non è mai utile, dunque, cadere in fallo, perché è sempre disonesto, e, poiché è sempre onesto essere probi, è sempre utile. Quanto a noi, la nostra Accademia ci dà ampie possibilità di difendere, a pieno diritto, qualsiasi tesi ci si presenti in sommo grado probabile. A che serve dilungarsi? 18. 68. L'esser tornato, difatti, sembra a noi straordinario adesso, ma in quei tempi non avrebbe potuto comportarsi diversamente; di conseguenza questa è una lode che va rivolta non all'uomo, ma ai tempi: i nostri antenati vollero che nessun vincolo fosse più saldo del giuramento per impegnare a rispettare la parola data. Quanti trascurano ogni rettitudine e onestà, pur di raggiungere la potenza, non si comportano proprio come colui che volle avere per suocero un uomo, la cui audacia giovasse alla propria potenza? Difatti, mentre per le XII tavole era sufficiente rispondere delle cose esplicitamente dichiarate, e chi rinnegava la parola data era condannato a pagare una multa del doppio, i giureconsulti stabilirono una pena anche per la reticenza. Per niente affatto, come non potrebbe in alto mare gettar giù dalla nave un passeggero, perché la nave è sua. Mettiamo fine, oramai, a questo argomento. Quando, difatti, la decisione è lasciata al compratore, quale potrebbe essere la frode del venditore? Gaio Genio, cavaliere romano, uomo non privo di spirito e abbastanza colto, essendosi recato a Siracusa per trascorrervi un periodo di vacanza, come lui stesso era solito dire, e non per e oncludere af fari, andava dicendo di voler comprare una villetta dove potesse invitare gli amici e divertirsi senza essere disturbato da importuni. In verità non mi pare, sebbene abbia amato l'uno, quando era in vita, e non nutra odio nei confronti dell'altro, ora che è morto. Si trattò, dunque, d'una sciocca astuzia, che imitò malamente la prudenza. Egli che, pur avendo compiuto grandissime imprese in guerra, tuttavia si sente dire da Aiace: 'Del giuramento, di cui egli fu promotore, come tutti sapete, solo tradi la fede. Dunque, non nuoce chi, con una specie di sortilegio, fa in modo d'allontanare i veri eredi per mettersi al posto loro? Di conseguenza tra molti ammirevoli esempi difficilmente qualcuno potrebbe citarne uno più lodevole ed efficace di questo. 102. Eppure in questi tre tipi di virtù essi si destreggiano con una certa abilità, in qualunque modo possibile: introducono (nel loro sistema) la prudenza come la scienza che somministra i piaceri e allontana i dolori. 24. 3. Quanto sarebbe stato meglio che in questo caso non fosse stata mantenuta la promessa paterna! Restano due specie di onestà, delle quali la prima si manifesta nella grandezza e nella nobiltà di un animo sommo, la seconda nella disposizione giusta e moderata della continenza e della temperanza. Ulisse parve attaccato all'utile, almeno secondo i poeti tragici; difatti in Omero, autore degno della massima fede, non esiste alcun sospetto simile: ma le tragedie lo accusano di aver voluto evitare la milizia fingendosi pazzo. Hide browse bar Your current position in the text is marked in blue. Essi vedono, infatti, con il loro erroneo giudizio il guadagno, e non il castigo, non dico quello delle leggi, che spesso riescono a spezzare, ma quello della stessa disonestà, che è assai aspro. 109. Fino a quando oseranno dire che qualche cosa è utile, senza essere onesta? Regolo, invero, non doveva sconvolgere con un falso giuramento le condizioni e i patti di guerra stipulati col nemico; si aveva a che fare, difatti, con un nemico giusto e legittimo, nei confronti del quale sono in vigore il diritto feziale e molte altre norme comuni. Vedo che Ecatone di Rodi, discepolo di Panezio, nei libri scritti 'Sul dovere' e da lui dedicati a Quinto Tuberone, dice: "è proprio del sapiente curare il proprio patrimonio senza far nulla contro la morale, le leggi e le istituzioni. Voi biasimate proprio il suo merito maggiore: egli non si accontentò del suo giudizio, ma accettò l'incarico perché fosse il senato a decidere, e se non fosse stato lui a consigliare, certamente i prigio nieri sarebbero stati restituiti ai Cartaginesi. 87. Chi non capirà ciò, non potrà essere un uomo onesto. Ma poiché all'opera incominciata e quasi portata a termine sto per porre, per così dire, il tetto, come i geometri sono soliti non dimostrare ogni affermazione, ma chiedere che alcune siano loro concesse perché più facilmente possano spiegare il loro assunto, così io ti chiedo, o mio Cicerone, di concedermi, se lo puoi, questo, che non si deve desiderare niente di per se stesso tranne ciò che è onesto. Sia ben chiaro, dunque, che quanto è immorale non può mai essere utile, neppure quando si consegue ciò che si crede utile; è, difatti, dannoso persino lo stimare utile ciò che è immorale. Ma di questo - trattandosi di una questione importante - parleremo a lungo in un'altra occasione; ora torniamo all'assunto. DE OFFICIIS é l'ultima delle opere filosofiche di Cicerone, scritta nel 44 a.C., dopo la morte di Cesare, ed è un piccolo trattato indirizzato al figlio che studiava filosofia ad Atene. Eccoti chi desiderò essere re del popolo romano e signore di tutte le genti, e ci riusci. Quale infelice schiavitù, quella della virtù assoggettata al piacere! Avendo offerto in voto a Diana quello che di più bello fosse nato nel suo regno in quell'anno, immolò Ifigenia, della quale, almeno in quell'anno, niente era nato di più bello; avrebbe dovuto fare a meno dì promettere, anziché commettere un delitto così infame. 78. 121. Quanto valgono quelle parole "che io non sia preso e ingannato per causa tua e della fiducia in te riposta"! Una definizione magnifica, com'è naturale in un uomo esperto in definizioni. Per esempio, se non portassi ai predoni il prezzo pattuito per la tua vita, non c'è frode, neppure se non lo facessi dopo averlo giurato; il predone, difatti, non è compreso nel numero dei nemici di guerra, ma è nemico comune di tutti; con lui non deve esserci in comune alcuna fede né alcun giuramento. Io, in verità, ritengo che sia da disprezzare e da gettar via, perché penso che una cosa disonesta non sia neppure utile. De officiis. E che? Pronunziò la sentenza Marco Catone, padre del nostro Catone (come gli altri dai padri, così questi, che generò quell'insigne personaggio, deve essere designato dal nome del figlio). La frode, come dice Aquilio, consiste nella simulazione; bisogna, quindi, eliminare ogni menzogna nel contrarre impegni; il venditore non farà intervenire un finto offerente che giuochi al rialzo. Non sembra che né quel mercante di grano ai Rodiesi né questo venditore della casa agli acquirenti avrebbero dovuto nascondere nulla. Quinto Scevola, pontefice massimo, diceva che hanno grandissima importanza tutti quei giudizi arbitrali, in cui s'aggiunge la clausola "in buona coscienza", e credeva che il significato della 'buona coscienza' avesse una grandissima estensione, e riguardasse le tutele, le associazioni, le procure, i mandati, le compravendita, gli appalti, le locazioni, in cui consiste la vita sociale. Be the first one to, De officiis. Fabrizio lo fece ricondurre da Pirro e il suo comportamento fu lodato dal senato. Lo indicano le leggi delle dodici tavole, le leggi esecratoríe, lo indicano i trattati, con i quali s'impegna la parola anche con i nemici, lo indicano le ammonizioni e i rimproveri dei censori, che non giudicavano con maggiore scrupolo alcuna colpa come quelle riguardanti il giuramento. Quale delitto può essere più grande dell'uccidere non solo un uomo, ma anche un intimo amico? 63. Temistocle, dopo la vittoria nella guerra contro i Persiani, disse nell'assemblea di avere un consiglio salutare per lo Stato, ma che non era opportuno venisse conosciuto: chiese che il popolo gli desse qualcuno da rendere partecipe di tale consiglio: venne designato Aristide. LA LEGGE NATURALE, FONTE DEL DIRITTO CIVILE. My dear son Marcus, you have now been studying 1 a full year under Cratippus, and that too in Athens, and you should be fully equipped with the practical precepts and the principles of philosophy; so much at least one might expect from the pre-eminence not only of your teacher but also of the city; the former is able to enrich you with learning, the latter to supply you with models. Quand'ero ragazzo sentivo raccontare da mio padre che l'ex-console Fimbria fu giudice in un processo riguardante Marco Lutazio Pinzia, onestissimo cavaliere romano, che si era impegnato a pagare una somma se una sentenza da lui provocata non l'avesse dichiarato galantuomo; Fimbria gli disse che non avrebbe mai fatto da giudice in quella questione, per non togliere la reputazione ad un uomo stimato, in caso di un giudizio negativo, o per non sembrare di aver decretato che un uomo è onesto, dal momento che tale qualità presuppone innumerevoli doveri e virtù. E', anzi, di più che il non mostrare la strada, perché è indurre consapevolmente un altro in errore ". Coloro, poi, i quali affermano che si deve avere considerazione per i concittadini, ma non per i forestieri, spezzano il comune vincolo sociale del genere umano, soppresso il quale, la beneficenza, la generosità, la bontà e la giustizia sono sradicate sin dalle fondamenta; e coloro che distruggono queste virtù devono essere giudicati empi anche verso gli dei immortali. Modelled on the De Officiis of Cicero, Ambrose of Milan's work sets out his ethical vision for his clergy. Forse qualcuno potrebbe dire: un sapiente, nel caso che fosse oppresso dalla fame, non potrebbe sottrarre del cibo ad un altro uomo, che non gli è di alcuna utilità? Ci si chiede se debbano essere sempre mantenuti i patti e le promesse che, secondo la formula dei pretori, "non siano stati fatti né con la violenza né con la frode". Sulle prime quello faceva il difficile. Venuto a Roma, egli vedeva l'apparenza dell'utilità, ma, come dichiarano i fatti, la giudicò falsa: e si trattava di restare in patria, in casa propria con la moglie e i figli, conservere il grado della dignità consolare, giudicando la disgrazia patita in guerra come una cosa normale nella fortuna militare. Ma è opinione comune di tutti i filosofi (non solo di quelli che affermano che il dio non si cura di nulla e non procura alcuna preoccupazione ad altri, ma anche di coloro che sostengono che la divinità compie e prepara sempre qualche cosa), che il dio non si adira mai e non reca nocumento. Egli discute il pro e il contro, tuttavia alla f ine regola il dovere più in base all'utilità che all'umanità. 1. Lebensweisheiten [122] Et quoniam officia non eadem disparibus aetatibus tribuuntur aliaque sunt iuvenum, alia seniorum, aliquid etiam de hac distinctione dicendum est. 108. Un galantuomo vende una casa per dei difetti a lui noti e ignoti agli altri; la casa è malsana ma la si ritiene salubre, si ignora che in tutte le stanze saltano fuori dei serpenti, è costruita con materiale cattivo ed è in sfacelo, ma tutto questo non lo sa nessuno, tranne il padrone; io chiedo: se il venditore non dicesse questo ai compratori e vendesse la casa ad un prezzo molto più alto di quanto si sarebbe aspettato, compirebbe un'azione ingiusta e disonesta? Se, difatti, non solo l'utilità, ma l'intera felicità della vita consiste, come ha scritto Metrodoro, nella salda costituzione fisica e nella certa speranza della sua durata, certamente questa utilità, che è pure la più grande, sarà in conflitto con l'onestà. Calpurnio la demolì e venne a sapere che Claudio aveva messo in vendita la casa dopo che gli àuguri gli avevano intimato di abbatterla; lo costrinse, pertanto, a presentarsi davanti ad un arbitro che decidesse "che cosa in buona coscienza gli si dovesse pagare o fare". In realtà gli Stoici furono talmente d'accordo con lui, da ritenere che tutto ciò che è onesto è utile, e non è utile ciò che non è onesto. 1. 38. "La patria, dunque, non è superiore a tutti i doveri?"